
Redazione “Effe” novembre 1973. Da sinistra: Danielle Lantin Turone, Agnese De Donato, Daniela Colombo, Grazia Francescato, Lara Foletti. Fonte: Archivio storico di “Effe”, mensile femminista autogestito.
Titolo della rivista:
“Effe”. Mensile femminista autogestito
Date: febbraio 1973-1982
Luogo di edizione: Roma
Comitato di redazione: Danielle Lantin Turone, Agnese De Donato, Daniela Colombo, Grazia Francescato, Lara Foletti
Descrizione:
“Effe” nasce nel febbraio del 1973 per iniziativa di Donata Francescato e Daniela Colombo che insieme decidono di fondare un “settimanale di controinformazione al femminile”. La rivista esordisce come settimanale, per poi divenire mensile prima pubblicato dalla casa editrice Dedalo e successivamente dalla Cooperativa Effe. Chiusa nel 1982, è ora disponibile online nell’archivio storico a essa dedicato.
La rivista restituisce il quadro del dibattito femminista italiano tra il 1973 e il 1982, al quale partecipavano intellettuali, scrittrici, insegnanti e donne di qualsiasi occupazione riunitesi nella redazione di Piazza Campo Marzio 7 a Roma. I temi affrontati in “Effe” oscillano da temi politici caldi che coinvolgono direttamente il diritto all’autodeterminazione femminile, come per esempio quello sulla legge 194, ad approfondimenti storici indagano figure, quali Christine de Pizan, che possono essere ricondotte alla costruzione di un “controcanone” femminista della cultura italiana ed europea. Intervennero su “Effe” intellettuali del calibro di Dacia Maraini e Simone de Beauvoir. Le attiviste di “Effe” agivano in una prospettiva transnazionale e solidale, cercando, dunque, di valorizzare le differenze tra i movimenti fioriti in diverse aree del mondo, come emerge dal commento di Manuela Fraire sul Congresso internazionale femminista di Belgrado, nel quale l’autrice allude alle diverse necessità del femminismo occidentale e oltre cortina (cf. Fraire 1978).
“Effe” ha discusso la condizione dei diritti delle donne in varie aree del mondo, approfondendo le lotte femministe in America Latina (cf. Francescato 1980), la condizione femminile in Albania (cf. Bolognese 1976) e il movimento femminista dissidente russo. L’interesse per il femminismo russo non era nuovo alla redazione di “Effe”, che recensisce il libro Autobiografia di una comunista sessualmente emancipata di Aleksandra Kollontaj nel 1974 e riflette, commentando il romanzo della nota femminista russa, sulle difficoltà delle donne nel coniugare la vita pubblica e privata. Allo stesso modo, con l’intento di analizzare il divario retributivo di genere in Italia, Anna Heiz e Rosanna Foglia Manzillo citano Una settimana come un’altra di Natalija Baranskaja per confrontare lo stato dell’emancipazione femminile in Russia, elemento di vanto per lo stato russo, e la situazione italiana. L’apice dell’interesse di “Effe” nei confronti del femminismo russo è riscontrabile nel 1980, quando la redazione dedica il primo e secondo numero del gennaio del 1980 alla traduzione italiana non integrale dell’almanacco Ženščina i Rossija, suscitando tra le militanti italiane un interesse e una solidarietà tale da polemizzare con le scelte politiche del PCI, alle quali erano ideologicamente molto vicine: “Ci stupisce invece il silenzio con il quale è stata accolta — tranne rare eccezioni — la pubblicazione del samizdat “Donne e Russia” qui in Italia, un paese dove pure esiste il più forte e autonomo partito comunista dell’occidente europeo. Eccesso di cautela, opportunità politica? Ragioni probabili ma non sufficienti a spiegare tanto disinteresse” (Redazione di “Effe” 1980: 7-8)”.
Il sodalizio tra “Effe” e Ženščina i Rossija per mediazione della redazione del mensile “Des femmes en mouvement hebdo”, continua con la pubblicazione di un appello di Tat’jana Mamonova per la liberazione di Vera Golubeva e Natalija Lazareva culminato con la visita della caporedattrice dell’almanacco russo a Roma il 16 ottobre del 1981 (cf. De Leo 1981: web).
Valentina Bagozzi
[30 giugno 2025]
Bibliografia
- Francescato D., Nicaragua: le donne non sono tornate a casa, “Effe. Mensile femminista autogestito”, 7-8, (Luglio 1980), online https://efferivistafemminista.it/2014/11/nicaragua-le-donne-non-sono-tornate-a-casa (ultimo accesso: 12/04/2023).
- Bolognese L., Oh Albania, “Effe. Mensile femminista autogestito”, 12 (Dicembre 1976), online https://efferivistafemminista.it/2015/01/oh-albania/ (ultimo accesso: 12/04/2023).
- Redazione di Effe, Perché è così speciale, “Effe. Mensile femminista autogestito”, 1-2, (Gennaio 1980), online https://efferivistafemminista.it/2015/02/perche-cosi-speciale/ (ultimo accesso: 12/04/2023).
- Fraire M., Belgrado: un congresso che si farà “dopo”, “Effe. Mensile femminista autogestito”, 12, (Dicembre 1978) online https://efferivistafemminista.it/2014/12/belgrado-un-congresso-che-si-fara-dopo/ (ultimo accesso: 12/04/2023).
- Redazione di Effe, Premessa a “Memorie da un carcere di Leningrado”, “Effe. Mensile femminista autogestito”, 7-8 (luglio 1980), online https://efferivistafemminista.it/2014/11/memoria-da-un-carcere-di-leningrado/ (ultimo accesso: 12/04/2023).
Cita come:
Valentina Bagozzi, Effe. Mensile femminista autogestito, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
© 2021 Author(s)
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