Valerij Mišin, Poėt i gladiator [dettaglio]

Il progetto si propone di accogliere i contributi di storici, filologi, critici letterari, sovietologi che saranno affiancati da giovani studiosi nello sviluppo di un confronto critico che dia un ampio respiro alle tematiche poste in essere.  Si tratta di una sfida pionieristica di ridefinizione sistematica dei fenomeni distinti, ma collegati, del dissenso e della cultura indipendente in Unione Sovietica. È un discorso organico che coinvolge la ricezione occidentale all’interno di una retorica propagandistica tipica della Guerra Fredda, in cui i valori fondamentali della libertà di espressione, della responsabilità politica e della lotta per la verità storica devono fare i conti con l’indirizzo ideologico dell’URSS e con le aspettative occidentali, nonché con le sue speculazioni antisovietiche. Pertanto, nel focalizzare i fenomeni sarà necessario descriverne la genesi, l’impatto culturale e gli eventuali meccanismi di strumentalizzazione mediatica e politica, tanto sul fronte sovietico quanto su quello occidentale.

Tenuto conto di queste premesse, obiettivo del progetto è di riconoscere i fenomeni letterari, artistici e di espressione libera del pensiero nel secondo Novecento in una prospettiva non solo sincronicamente contrastiva tra gli attori culturali dell’Ovest e dell’Est europeo, ma anche di dialogo interculturale, di assimilazione ed eventuale rielaborazione di una comunione di valori fondamentali  dell’uomo storicamente condivisi in Europa e fondanti oggi la comunità internazionale.

Il progetto coinvolge ricercatori a livello internazionale nella condivisione delle risorse fruibili nel portale Internet e nella pubblicazione di contributi scientifici, creando inoltre occasioni di confronto e sviluppo delle ricerche e della riflessione critica con seminari, tavole rotonde, giornate di studio e pubblicazioni collettanee da realizzare in sinergia fra l’Università degli Studi di Firenze e l’Università di Pisa.