Valerij Mišin, Poėt i gladiator (dettaglio)

VOCI LIBERE IN URSS
Letteratura, arti e pensiero indipendente in URSS e gli echi in Occidente (1953-1991)

 

ABSTRACT

Il progetto di ricerca Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in URSS e gli echi in Occidente (1953-1991) è realizzato in collaborazione fra l’Università degli Studi di Firenze e l’Università di Pisa e ha come responsabili scientifici i professori Claudia Pieralli e Marco Sabbatini.

Il progetto è concepito sia come uno strumento per la ricerca rivolto a studenti, dottorandi, ricercatori, docenti, sia come una piattaforma che accoglie e implementa i risultati delle nostre ricerche, che vengono così collocate all’interno del quadro epistemologico e concettuale proposto in questo portale.

L’ambito di ricerca riguarda le molteplici voci della cultura indipendente che hanno animato il contesto sovietico tra la fine dello stalinismo nel 1953 e il crollo dell’Unione Sovietica nel 1991. Il concetto di dissenso sovietico in Occidente è stato deformato, non di rado in modo strumentale, per coinvolgere qualsiasi forma di espressione libera dell’arte e del pensiero in una opposizione ideologica ai dettami del Partito comunista. Questa semplificazione non tiene conto di una serie di istanze di ordine estetico e sociale, oltre che politico, che hanno mosso i diversi attori della cultura indipendente. Certamente alcune di queste voci, generando comportamenti non conformati e linguaggi alternativi, hanno anche tradotto la parola libera in protesta. In realtà, il fenomeno si presenta in modo disomogeneo sia sul piano delle generazioni coinvolte, sia per difformi impulsi letterari, artistici, filosofici e confessionali.

Sul finire del disgelo chruscioviano, in piena destalinizzazione, la cultura indipendente entra sempre più in conflitto con la censura e con le istituzioni sovietiche. Dalla seconda metà degli anni Sessanta, i casi di dissenso si moltiplicano e nel decennio successivo contribuiscono a dare una identità al movimento culturale indipendente. Fondata sul samizdat, questa ‘Seconda cultura’ diventa una realtà organizzata e sistematica, contrapposta a quella ufficiale sovietica. I canali di dialogo aperti con l’Occidente, grazie anche alla terza ondata di emigrazione culturale, daranno grande impulso al fenomeno, con le pubblicazioni d’oltrecortina (tamizdat). La circolazione clandestina di almanacchi, riviste letterarie, opere singole e collettanee da Mosca e Leningrado si dirama verso i centri periferici. Si moltiplicano seminari, esposizioni, convegni, letture e sono riconoscibili luoghi e modalità di incontro che rendono questa realtà culturale realmente autonoma e parallela rispetto a quella ufficiale sovietica. Nel corso degli anni Ottanta, con la glasnost’ gorbacioviana, la progressiva emersione del fenomeno coinvolgerà diversi rappresentanti del movimento culturale indipendente nel processo di democratizzazione in atto in URSS.

Il progetto Voci libere in URSS è un’opera in costante divenire e accrescimento: i criteri di esaustività non sono, infatti, quelli che ci possono guidare in una galassia vasta ed eterogenea come quella del dissenso culturale in URSS e della sua complessa recezione. Viceversa riteniamo fondamentale offrire una concettualizzazione e dunque una descrizione schematica del fenomeno, che in questo portale abbiamo rappresentato e reso fruibile mediante una struttura a più livelli e percorsi di navigazione con una forte vocazione epistemico-ontologica (in questo senso, la descrizione scientifica della natura di un fenomeno culturale definisce l’essenza del fenomeno stesso).

L’esperienza di navigazione consentirà al lettore non solo di conoscere e approfondire i contenuti, ma anche di rappresentare la loro tipologia fenomenica all’interno della sintassi complessiva propria della cultura sovietica ed europea secondonovecentesca.

Proviamo a descrivere questi percorsi in breve.

 

STRUTTURA E SEZIONI TEMATICHE DEL PORTALE

Il progetto si articola in due grandi aree tematiche, denominate “Voci libere nel contesto sovietico” e “La ricezione occidentale del dissenso sovietico”. La prima illustra le diverse manifestazioni della cultura indipendente e del dissenso in URSS (1953-1991); la seconda area tratteggia invece lo studio della ricezione dei fenomeni dissidenti e della cultura underground sovietica tra gli ambienti intellettuali dell’Occidente.

Ciascuna area prevede una speculare suddivisione in tre sezioni:

VOCI LIBERE NEL CONTESTO SOVIETICO è un’area articolata nelle sezioni “Samizdat & arti non ufficiali”, “Luoghi & gruppi underground”, “Fatti & fenomeni”:

  1. “Samizdat & arti non ufficiali”: la sezione è dedicata all’analisi dei diversi linguaggi artistici adoperati dalle voci del dissenso e alla descrizione delle strategie di sopravvivenza della ‘Seconda cultura’. Tra i molteplici modi dell’espressione artistica alternativa rientrano innanzitutto l’arte verbale e la letteratura prodotta in samizdat, ma anche la musica e i testi sonori diffusi attraverso il circuito del magnitizdat, nonché le diverse tipologie di arte visiva, che spaziano dalla pittura alla scultura, dal cinema indipendente alla fotografia, per arrivare al teatro e alle varie forme di arte performativa. Per questo la sezione è ulteriormente suddivisa in tre categorie, ognuna delle quali fa riferimento a uno specifico linguaggio artistico: letteratura/samizdat, testi sonori/magnitizdat, arti figurative e visive.
  2. “Luoghi & gruppi underground”: la sezione offre una mappatura dei principali centri della cultura non ufficiale e descrive i maggiori protagonisti che hanno dato vita alle molteplici manifestazioni collettive dell’underground. Le schede sono ordinate secondo un criterio geografico, che prende in considerazione innanzitutto Mosca e Leningrado, ma si estende più ampiamente a tutto il territorio dell’Unione Sovietica.
  3.  “Fatti & fenomeni”: la sezione illustra la dimensione pubblica della cultura clandestina nelle sue diverse rappresentazioni tipologiche, accogliendo tutti quei fenomeni sommersi, non autorizzati o alternativi, quali circoli, seminari, esibizioni, celebrazioni, concerti e festival. Un approfondimento specifico è dedicato al movimento per la difesa dei diritti civili e alle diverse forme di protesta realizzate in forma di lettere aperte e di manifestazioni pubbliche, sorte in seguito a processi contro personalità riconducibili a vario titolo al dissenso.

LA RICEZIONE OCCIDENTALE DEL DISSENSO SOVIETICO è l’area tematica articolata nelle sezioni “Tamizdat”, “Casi di studio”, “Editoria italiana & indici”:

  1.  “Tamizdat”: la sezione descrive alcune delle principali opere letterarie circolanti in lingua russa e in traduzione nel contesto del tamizdat, il circuito di editoria clandestina parallelo al samizdat, ma posto in essere al di fuori dei confini geografici dell’URSS. Il tamizdat è costituito da una rete di periodici e case editrici disseminate in Occidente, che fungono da ponte fra cultura indipendente sovietica e le diverse istanze intellettuali e politiche dell’Occidente.
  2. Casi di studio”: la sezione approfondisce alcune opere, come Il dottor Živago di Boris Pasternak e Arcipelago Gulag di Aleksandr Solženicyn, che hanno costituito emblematici casi letterari con un notevole impatto mediatico e culturale negli ambienti culturali d’oltrecortina.
  3. Editoria italiana & indici”: la sezione traccia un quadro dei principali spazi editoriali italiani interessati agli sviluppi del discorso culturale sovietico e attivi nella ricezione e distribuzione della letteratura ad esso riconducibile. Attraverso la descrizione critica dell’attività e degli archivi delle case editrici coinvolte e tramite lo spoglio delle più significative riviste di cultura e l’analisi dei loro contenuti, si vogliono offrire gli strumenti per ricostruire il dibattito sul dissenso sovietico in Italia.

MENÙ E CANALI AD ACCESSO DIRETTO

Nel portale sono disponibili tre canali ad accesso diretto, allo scopo di offrire un orientamento nello spazio, nel tempo e attraverso alcune delle principali personalità che hanno generato i canali della cultura indipendente costituendo un ponte di dialogo tra realtà sovietica e Occidente. I canali sono così concepiti:

Dove: la voce apre un elenco dei principali centri e delle aree geografiche, in cui sono riunite e ordinate le schede afferenti alla sezione “Voci libere nel contesto sovietico”.

Cronologia: la voce propone una scansione cronologica del periodo 1953-1991 lungo le direttrici “Ovest” e “URSS” descrivendo i fatti storici più rilevanti, intrecciati ai principali eventi della cultura indipendente e del dissenso sovietico, colti nella duplice prospettiva dell’evoluzione interna e della loro ricezione occidentale.

Personalità: la voce presenta un elenco di schede dedicate ai maggiori fautori del dissenso e della ‘Seconda realtà culturale’ sovietica, oltre che ai principali intellettuali che da Occidente hanno favorito il dialogo con questo universo e la circolazione delle voci libere provenienti dall’URSS.

 

OBIETTIVI

Il progetto si propone di accogliere i contributi di storici, filologi, critici letterari, sovietologi che saranno affiancati da giovani studiosi nello sviluppo di un confronto critico che dia un ampio respiro alle tematiche poste in essere. Si tratta di una sfida pionieristica di ridefinizione sistematica dei fenomeni distinti, ma collegati, del dissenso e della cultura indipendente in Unione Sovietica. È un discorso organico che coinvolge la ricezione occidentale all’interno di una retorica propagandistica tipica della Guerra Fredda, in cui i valori fondamentali della libertà di espressione, della responsabilità politica e della lotta per la verità storica devono fare i conti con l’indirizzo ideologico dell’URSS e con le aspettative occidentali, nonché con le sue speculazioni antisovietiche. Pertanto, nel focalizzare i fenomeni sarà necessario descriverne la genesi, l’impatto culturale e gli eventuali meccanismi di strumentalizzazione mediatica e politica, tanto sul fronte sovietico quanto su quello occidentale.

Tenuto conto di queste premesse, obiettivo del progetto è di riconoscere i fenomeni letterari, artistici e di espressione libera del pensiero nel secondo Novecento in una prospettiva non solo sincronicamente contrastiva tra gli attori culturali dell’Ovest e dell’Est europeo, ma anche di dialogo interculturale, di assimilazione ed eventuale rielaborazione di una comunione di valori fondamentali  dell’uomo storicamente condivisi in Europa e fondanti oggi la comunità internazionale.

Il progetto coinvolge ricercatori a livello internazionale nella condivisione delle risorse fruibili nel portale Internet e nella pubblicazione di contributi scientifici, creando inoltre occasioni di confronto e sviluppo delle ricerche e della riflessione critica con seminari, tavole rotonde, giornate di studio e pubblicazioni collettanee da realizzare in sinergia fra l’Università degli Studi di Firenze e l’Università di Pisa.

 

CRITERI SCIENTIFICI DI SCHEDATURA

VOCI LIBERE NEL CONTESTO SOVIETICO è l’area tematica che si suddivide in tre sezioni: “Samizdat & Arti non ufficiali”“Luoghi & Gruppi Underground” e “Fatti & Fenomeni”

La prima sezione “Samizdat & Arti non ufficiali” si divide a sua volta in tre pilastri: ”Letteratura dal Samizdat”, “Musica & Testi sonori”, “Arti visive & Performative”. 
Letteratura dal Samizdat – presenta due categorie: Periodici e Opere.
La categoria Samizdat > Periodici è dedicata alla mappatura e schedatura di periodici e riviste di maggior rilievo in ambito letterario e artistico, circolate in clandestinità in Unione Sovietica. In alcuni dei casi riportati, è stato possibile eseguire lo spoglio completo della rivista, grazie al database https://samizdatcollections.library.utoronto.ca/In altri, invece, si è potuto consultare i dattiloscritti nei fondi d’archivio come indicato nella bibliografia in calce. Inoltre sono qui schedati anche Raccolte e Bollettini, che documentano iniziative promosse da gruppi e/o fenomeni di aggregazione e dalla stampa clandestina. 
Per quanto riguarda le Riviste, sono qui riportati i campi di TitoloDate di inizio e fine attivitàLuogo di edizioneComitato di Redazione o RedattoriPrincipali CollaboratoriNumero totale dei fascicoliDescrizione, eventuali Note Bibliografia.
Nel campo Date si indicano i riferimenti cronologici entro cui la rivista ha svolto la sua attività e vi si segnalano gli anni (ed eventualmente i mesi) così come compaiono sui fascicoli. Qualora questi differiscano dagli anni effettivi di pubblicazione, sono stati inseriti tra parentesi quadre. Nel campo Luogo di edizione si indica la o le città presso cui viene redatta la rivista. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo così come compare sul periodico (es. Leningrad à Leningrado, anziché San Pietroburgo). Nel campo Comitato di Redazione si riassumono i dati relativi alla composizione del comitato editoriale e, laddove possibile, le informazioni su cambi di direzione o di responsabili di sezione. Il campo compare solo nelle schede relative a quelle riviste che hanno autodefinito il proprio gruppo di lavoro redkollegija (comitato di redazione). Tuttavia, per le riviste che indicano redaktory (redattori) si è provveduto a inserire il rispettivo campo Redattori. Nel campo Principali collaboratori sono stati inseriti i nomi degli autori più assidui, e talvolta anche responsabili di sezioni specifiche. Qualora non si sia riusciti a ricostruire l’identità degli autori, si è lasciato il nome e/o il patronimico puntati e/o lo pseudonimo con cui compaiono nelle pagine della rivista. Nel campo Descrizione si presentano la storia del periodico, le tendenze editoriali, l’organizzazione dei contenuti, i generi (saggio, poesia, prosa, traduzione, interviste), i principali redattori, eventuali informazioni sui diritti d’autore, sugli autori che vi hanno collaborato e sui contributi più significativi da un punto di vista storico-culturale. Nel campo Note, là dove presente, si fa riferimento alla fonte primaria su cui è stato eseguito lo spoglio ed eventuali osservazioni tecniche su numeri specifici (dattiloscritti, manoscritti, notizie sulla reperibilità di alcuni fascicoli). Per le riviste uscite in pochi numeri si è provveduto ad indicare il numero totale delle pagine dei fascicoli nel campo aggiuntivo Numero pagine totali. Nel campo Bibliografia, infine, si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.
In merito a raccolte e bollettini samizdat, è stato schedato un numero limitato di raccolte di argomento storico, letterario e artistico. Le raccolte e i bollettini, usciti tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta, sono stati scelti per la loro rilevanza rispetto agli obiettivi di questo progetto. Nello specifico, si tratta diChronika tekuščich sobytij (Cronaca degli eventi correnti) e Pamjat’ (Memoria) delle quali è stato eseguito lo spoglio completo sulla base dell’archivio cartaceo e online di Memorial Internazionale (http://old.memo.ru/history/diss/chr/) per Chronika tekuščich sobytij e per Pamjat’  (https://www.memo.ru/ru-ru/events/calendar/160#list). All’interno delle schede delle raccolte e dei bollettini sono riportati i seguenti campi: TitoloDate di pubblicazione, Luogo di edizione, Descrizione, Promotori, Autori, Numeri totali, eventuali Note, Bibliografia. Nel campo Descrizione si presenta la storia delle raccolte e dei bollettini (quando e come sono circolati), gli eventi e gli argomenti cui si riserva maggiore attenzione, gli autori che vi hanno collaborato e i contributi di maggior rilievo da un punto di vista storico-culturale. Nel campo Promotori si indicano i nominativi delle personalità grazie alle quali hanno preso vita le raccolte e i bollettini. Nel campo Autori si riportano i nomi dei collaboratori delle raccolte (nel caso dei bollettini, non si fa riferimento agli autori). Per i campi Note Bibliografia valgono gli stessi criteri delle riviste. Al momento si sono escluse le opere letterarie firmate da autori del modernismo russo, opere che in alcuni casi sono state pubblicate in tamizdat e, quindi, inserite nell’apposita sezione. I campi sono qui i seguenti: Titolo, Autore, Anni di redazione, Luogo di prima pubblicazione, Descrizione, Edizioni in lingua russa, Traduzioni, Bibliografia, e Filmografia, quando reperibile. 

Il secondo pilastro Musica & testi sonori è dedicato al vasto ed eterogeneo corpo di testi sonori, volgarmente definito anche Magnitizdat, termine adottato ex-post per indicare la diffusione clandestina di materiali audio su supporto magnetico. Il pilastro si articola in un numero di voci e relative schede, che offrono una descrizione generale del fenomeno per tipologie di supporto, per attori e per contenuti. In questa sezione si offrono anche materiali di prima consultazione, quali interviste a protagonisti e testimoni del magnitizdat 

Il terzo e ultimo pilastro della prima sezione Arti visive & Performative”, ospita una serie di contributi rivolti alla galassia delle arti visive coinvolte nell’espressione del ‘dissenso’, dalla fotografia, alle arti figurative, all’audiovisivo, al teatro.  

La seconda sezione “Luoghi & gruppi underground” offre una mappatura dei principali centri della cultura non ufficiale e descrive i maggiori protagonisti delle molteplici manifestazioni collettive dell’underground. Si è deciso di ordinare le schede secondo un criterio geografico, che prende in considerazione innanzitutto Mosca e Leningrado, ma si estende più ampiamente a tutto il territorio dell’Unione Sovietica. In questa sezione si traccia una mappa dei luoghi di incontro di Mosca e Leningrado (appartamenti privati, luoghi pubblici come piazze e strade) più significativi per la diffusione della cultura indipendente sul territorio sovietico, ma anche raggruppamenti e fenomeni di aggregazione. Nelle schede relative agli appartamenti privati sono stati inseriti i seguenti campi: LuogoLegenda (in cui si riportano i lessemi russi con cui si indicavano, e tutt’oggi si indicano, quei luoghi specifici), Descrizione (in cui si fornisce una breve storia delle iniziative avvenute nell’ambito degli appartamenti e dei loro promotori), Bibliografia (riportante segnalazioni bibliografiche e di approfondimento). Nelle schede in merito alle piazze e alle strade sono, invece, inseriti i seguenti campi: Date (indicanti le date in cui sono state organizzati eventi e iniziative), Luogo, Partecipanti, Iniziative editoriali (legate alla fondazione e alla diffusione di riviste e almanacchi, qualora presenti), Descrizione (con una ricostruzione della storia del luogo, delle iniziative ospitate e dei loro promotori) e Bibliografia.
Le schede relative ai gruppi attivi e fenomeni di aggregazione esistiti in Russia, Ucraina e Bielorussia e appartenenti alla cosiddetta ‘Seconda cultura’ (Vtoraja kul’tura) del periodo dall’inizio della destalinizzazione (1956) al crollo dell’Unione Sovietica (1991), sono suddivise in base al luogo (al momento: LeningradoMoscaKievMinsk). Questi contributi sono dedicati sia a gruppi autorappresentati attraverso la stesura di veri e propri manifesti, sia a fenomeni di aggregazione più fluidi e difficilmente tracciabili.
All’interno di questi contributi sono riportati i seguenti campi: Date, Luogo, Fondatori o promotori, Componenti, Iniziative editoriali, Descrizione, Bibliografia. Nel campo Date sono indicati i termini temporali entro cui è possibile circoscrivere l’attività del gruppo. Nel campo Luogo si riporta la città nella quale il gruppo si forma e opera. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo. Nel campo Fondatori o Promotori vengono indicate le figure preminenti all’interno del gruppo, se presenti. Nel campo Componenti si riportano i nominativi dei membri effettivi del gruppo. Nel caso in cui l’elevato numero degli aderenti renda impossibile la stesura di un elenco completo, sono citati i nomi principali. Nel campo Iniziative editoriali si indicano le attività editoriali legate al gruppo o a parte dei suoi componenti, siano esse a carattere saltuario (la pubblicazione di antologie e almanacchi) o periodico (l’edizione di una rivista). Nel campo Descrizione si ricostruisce l’attività del gruppo, dalla genesi al suo consolidamento in una cerchia di amici e colleghi che si riconoscono in una comune Weltanschauung, fissando in taluni casi i punti fermi di una poetica letteraria condivisa. Si fa riferimento, inoltre, alle influenze subite dal gruppo, così come ai gesti performativi messi in atto, se presenti e rilevanti. Nel campo Bibliografia si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti. 

La terza sezione“Fatti & fenomeni” illustra la dimensione pubblica della cultura clandestina nelle sue diverse rappresentazioni tipologiche, ed è suddivisa nelle categorie: Circoli e seminariEditoria AutorizzataMovimento per i diritti civili, Lettere aperte, Processi, Manifestazioni, EsposizioniCelebrazioni, Concerti e festival. Un approfondimento specifico è dedicato al Movimento per la difesa dei diritti civili e ai suoi attivisti. Altre categorie come “Lettere aperte”, “Manifestazioni”, “Processi” esplorano le diverse forme di protesta realizzate in seguito a processi contro personalità riconducibili a vario titolo al mondo del dissenso come inakomyslie, e non necessariamente come dissidenti. I criteri di schedatura adottati all’interno di ogni categoria riflettono qui i criteri comunemente usati per schede nominali (come in Personalità), mentre per le lettere di protesta si richiamano i criteri utilizzati per le riviste, seppur con le dovute specificità. Avremo quindi, in questo caso, per la categoria Lettere aperte i seguenti campi: Titolo della lettera, Data, Autori, Destinatario, Luogo di pubblicazione, Data di pubblicazione, Descrizione,  eventuali Conseguenze. La categoria  Editoria autorizzata ospita quelle pubblicazioni che avvennero nel circuito dell’editoria sovietica ufficiale, ma che per contenuto fanno riferimento a un sistema culturale ‘diverso’ da quello ufficiale, coerente col seppur avvizzito canone del Realismo Socialista e con le aspettative del PCUS in tema di politica culturale. Si fa quindi riferimento a prodotti culturali di voci a vario titolo del ‘dissenso’, ma che beneficiarono di un canale ‘ufficiale’ per la loro diffusione nella società dei lettori. I campi di queste schede sono: Data (intendendo con essa la data di pubblicazione), Luogo di edizione (per cui valgono le medesime indicazioni del relativo campo nelle altre sezioni), Curatori, Prefazione, Numero di pagine, Tiratura, Descrizione Bibliografia.

LA RICEZIONE OCCIDENTALE DEL DISSENSO SOVIETICO  è l’area tematica articolata nelle tre sezioni o pilastri: “Tamizdat”“Casi di studio”“Editoria italiana & indici”.

Nel primo pilastro “Tamizdat”  si articola un’ulteriore suddivisione che contempla le case editrici tamizdat, le riviste e le opere e antologie pubblicate oltre i confini nazionali, scelte in base a un criterio di rilevanza, anche in considerazione delle diverse fasi politiche e culturali in Unione Sovietica. Allo stato attuale sono stati schedati i casi più rappresentativi del fenomeno.
Nella categoria Tamizdat > Periodici i campi sono i medesimi delle riviste di Samizdat > Periodici.
La categoria Tamizdat > Opere al momento ospita un numero limitato di edizioni non periodiche del tamizdat  ovvero antologie/miscellanee/collettanee pubblicate ‘una tantum’ (attualmente circoscritte al caso di Metropol’, da noi classificato in questa sede come antologia) e opere letterarie circolate prima clandestinamente in URSS, clandestinamente o meno recapitate all’estero, e successivamente date alle stampe fuori dai confini sovietici. All’interno delle schede delle opere letterarie sono riportati i seguenti campi: Titolo, Anno/i di redazione, Anno di prima pubblicazione, Casa editrice o Rivista, Luogo di edizione, Descrizione, Edizioni in lingua russa, Traduzionieventuali Note Bibliografia.
Nel campo Anno/i di redazione si indica l’anno (o gli anni) di stesura dell’opera. Nel campo Anno di prima pubblicazione è indicato l’anno in cui l’opera è stata pubblicata per la prima volta. In questo campo si fa inoltre riferimento a eventuali tagli cui l’opera è stata sottoposta (se è stata pubblicata o meno in forma integrale), nonché alla lingua in cui è stata pubblicata per la prima volta.
Nel campo Casa editrice o Rivista è indicata la sede editoriale (sia stata essa casa editrice o rivista) presso cui l’opera è stata pubblicata e, laddove possibile, la collana in cui essa è stata inserita.
Nel campo Luogo di edizione si riporta la o le città presso cui è stata pubblicata l’opera. Nel caso in cui il nome del luogo sia cambiato, si riporta la traduzione italiana del toponimo così come compare sul frontespizio (es. Leningrad à Leningrado, anziché San Pietroburgo).
Nel campo Descrizione viene ricostruita la storia editoriale dell’opera, facendo riferimento alle varie edizioni e alle personalità che hanno contribuito alla pubblicazione, indicando l’eventuale circolazione in samizdat. Vengono inoltre descritte sinteticamente le vicende che hanno portato alla prima pubblicazione, nonché alle prime pubblicazioni in lingua russa. 
Nel campo Edizioni in lingua russa sono riportate le edizioni in cui l’opera è comparsa in russo. Nel campo è altresì indicato se l’opera è stata pubblicata o meno in forma integrale. Nel campo Traduzioni si riportano tutte le traduzioni nelle maggiori lingue occidentali in cui è comparsa l’opera, indicando tra parentesi tonde il luogo di edizione, la casa editrice e il traduttore.
Nel campo Note si riportano particolari osservazioni relative a esemplari rinvenuti dell’opera e/o a fonti archivistiche.
Nel campo Bibliografia si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.
Nella categoria Tamizdat> Case editrici include le principali case editrici tamizdatovvero sorte al di fuori dei confini sovietici e oltre la cortina di ferro con l’esplicita vocazione di pubblicare libri proibiti in Unione Sovietica, sia in russo che in traduzione. In ogni scheda qui presente sono indicati i seguenti campi: Date, Luogo, Redattori, Descrizione, eventuali Note Bibliografia

La seconda sezione “Casi di studio” è dedicata alla ricezione di alcune opere letterarie provenienti dall’URSS, diversamente afferenti alla cultura del ‘dissenso’ indipendente come  Il dottor Živago di Boris Pasternak e  Arcipelago Gulag di Aleksandr Solženicyn che hanno costituito emblematici casi letterari, con un notevole impatto mediatico e culturale prodotto negli ambienti culturali d’oltrecortina. Queste schede sono organizzate secondo i campi: AutoreLuogoDataDescrizione Bibliografia (con riferimenti alla letteratura primaria e critica). 

La terza sezione “Editoria italiana & indici”  traccia un quadro dei principali spazi editoriali italiani interessati agli sviluppi del discorso culturale sovietico e attivi nella ricezione e distribuzione della letteratura ad esso riconducibile. Attraverso la descrizione critica dell’attività e degli archivi delle case editrici coinvolte e tramite lo spoglio delle più significative riviste di cultura e l’analisi dei loro contenuti, si vogliono offrire gli strumenti atti a ricostruire il dibattito sul dissenso sovietico in Italia. La sezione si suddivide in quattro categorie: Case editrici Riviste italiane di cultura, che registrano le traduzioni uscite in Italia dal 1956 al 1991, poi Spogli di riviste e Archivi editoriali.
Nella categoria Case editrici sono state schedate le case editrici italiane che maggiormente si sono impegnate in questa opera di diffusione della cultura del ‘dissenso’ proveniente dall’URSS. All’interno delle schede delle case editrici sono riportati i seguenti campi: Date, Luogo, Collane di interesse, Descrizione e Bibliografia. Alcune schede recano lo spoglio ragionato del catalogo riguardante l’area tematica di interesse del progetto. Il lavoro svolto nell’ambito delle case editrici si è basato principalmente su fonti di tipo bibliografico e, laddove è stato possibile, su spogli di fondi archivistici delle case editrici esaminate. Nel campo Date si indicano i riferimenti cronologici entro cui la casa editrice ha svolto o continua a svolgere la propria attività. Nel campo Luogo di edizione si indica la o le città presso cui ha sede la casa editrice. Nel campo Collane di interesse si riportano le collane in cui sono state ospitate traduzioni e pubblicazioni inerenti alla cultura del dissenso. Nel campo Descrizione si presentano la storia della casa editrice, le tendenze editoriali, i generi pubblicati e gli autori maggiormente rappresentati. Nel campo Bibliografia si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.
Nella categoria Riviste italiane di cultura sono stati schedate e descritte quattro importanti riviste di ambito letterario e artistico, rilevanti per l’analisi della ricezione del dissenso sovietico tra il ’56 e il ’91. All’interno delle schede delle riviste sono riportati i seguenti campi: Titolo, Data di inizio e fine, Luogo di edizione, Comitato di redazione, Numero totale dei fascicoli, Principali collaboratori, Descrizioneeventuali Note Bibliografia.
Nel campo Date si indicano i riferimenti cronologici entro cui la rivista ha svolto la sua attività. In essi si segnalano gli anni (ed eventualmente i mesi) così come compaiono sui fascicoli. Qualora questi differiscano da quelli effettivi di pubblicazione, essi sono stati inseriti tra parentesi quadre. Nel campo Luogo di edizione si indica la o le città presso cui viene redatta la rivista. Nel campo Comitato di redazione si riassumono i dati relativi alla composizione del comitato editoriale e, laddove possibile, le informazioni su cambi di direzione o di responsabili di sezione. Nel campo Principali collaboratori sono stati inseriti i nominativi dei più frequenti autori, talvolta anche responsabili di sezioni specifiche. Nel campo Descrizione si presentano la storia del periodico, le tendenze editoriali, l’organizzazione dei contenuti, i generi (saggio, poesia, prosa, traduzione, interviste), i principali redattori, eventuali informazioni sui diritti d’autore, gli autori che vi hanno collaborato e i contributi più significativi da un punto di vista storico-culturale. Nel campo Note si fa riferimento alla fonte primaria su cui è stato eseguito lo spoglio ed eventuali osservazioni tecniche su numeri specifici (dattiloscritti, manoscritti, notizie sulla reperibilità di alcuni fascicoli). Nel campo Bibliografia si riportano le principali fonti bibliografiche consultate per la redazione della scheda, nonché utili per ulteriori approfondimenti.
Nella categoria Spogli di riviste, viene offerto lo spoglio completo o di parti significative (la sezione domenicale di “Il Sole 24 ore”). Le tabelle dello spoglio effettuato sono organizzate per: Collocazione editoriale, Collocazione temporaleTitoloAutoreRiferimento pagine, eventuali Dati bibliografici 

Claudia Pieralli & Marco Sabbatini