Livorno
Sin dagli anni Settanta Piero Sinatti è stata una figura centrale per la diffusione del dissenso sovietico in Italia. Di movimenti di contestazione comincia a occuparsi sin dalla fine degli anni ’60 (cf. Ce n’est qu’un debut continuons le combat. Movimento del ventidue marzo 1969), mentre il primo importante contributo rivolto all’analisi del dissenso sovietico è l’antologia di testi intitolata Il dissenso in URSS. Le ragioni politiche e culturali dello schieramento antistalinista in Unione Sovietica (cf. Sinatti 1974).
Qui confluiscono saggi e lettere di autori quali Aleksandr Solženicyn, Pëtr Grigorenko, Julij Daniėl’ e Anatolij Marčenko, preceduti da una ricca introduzione in cui Sinatti denuncia i crimini e il terrore staliniani, l’ambiguità degli anni chruščëviani, ma anche la reticenza del partito comunista italiano, responsabile di aver seguito pedissequamente i quadri del PCUS e di essersi dimostrato sordo nei confronti di una letteratura – quella clandestina – capace di cogliere le zone d’ombra della società sovietica. La critica di Sinatti è, evidentemente, un giudizio militante e proveniente da posizioni di sinistra che guardano con favore al socialismo dal volto umano promosso da Alexander Dubček. Proprio nelle pagine introduttive del volume Sinatti sollecita il dibattito intorno al ruolo dell’intelligencija sovietica vittima di censura e internamento (fra gli autori citati compaiono Pasternak e Solženicyn), un dibattito tutt’altro che estraneo “alla classe operaia italiana” (Sinatti 1974b: 10) e che, al contrario, avrebbe offerto il destro per riportare l’attenzione sui reali fondamenti del socialismo e sulla necessità di difendere le libertà fondamentali dell’individuo.
Sulla scia delle convinzioni apertamente espresse nell’introduzione al volume Dissenso in URSS del 1974, nel 1976 Sinatti fa conoscere al pubblico italiano uno degli autori sovietici censurati quali testimoni diretti del sistema del Gulag, Varlam Šalamov, di cui traduce per la prima volta alcuni racconti tratti dall’opera più nota, Racconti di Kolyma (Kolyma: trenta racconti dai lager staliniani, Savelli, Roma). Poco più tardi lavora alla traduzione del bollettino diffuso in samizdat Chronika tekuščich sobytij (cf. Sinatti 1978). Si tratta di una pubblicazione chiave per la diffusione della controinformazione in URSS, perché riporta notizie non fornite dalla stampa ufficiale (o fornite in modo tendenzioso, distorto, falsificato) sui processi in corso contro gli scrittori, così come contro attivisti per i diritti umani (il movimento per la difesa dei diritti umani nasce timidamente in URSS proprio in quegli anni), sulla violazione dei diritti civili sia in URSS che in Cecoslovacchia, soprattutto in riferimento alla repressione sovietica della primavera di Praga nel 1968.
Nel periodo compreso tra l’inizio degli anni ’80 e la dissoluzione dell’URSS Sinatti collabora con l’inserto domenicale de “Il Sole 24 Ore” (“Domenica del Sole 24 Ore”) – collaborazione che continua ancora oggi – per cui firma numerose recensioni e saggi dedicati principalmente ai cambiamenti socio-politici in corso (la perestrojka in prima istanza) e ad autori come Iosif Brodskij, il già citato Šalamov, ma anche insigni studiosi quali Vittorio Strada.
Nell’articolo intitolato Tre dissidenti un’arma sola: dire la verità (cf. Sinatti 1989) Sinatti approfitta dell’uscita della traduzione di due opere russe e della pubblicazione di una curatela sulla situazione ungherese per tornare a riflettere sugli errori colossali del sistema sovietico. I testi recensiti in questo articolo sono Grigio è il colore della speranza (Rizzoli Editore 1989), memorie di prigionia nei lager sovietici degli anni Ottanta della poetessa di origine ucraina Irina Ratušinškaja; La Russia della perestrojka di Roj Medvedev (Sansoni, Firenze 1988) e Miklós Vàsàrhelyi, la rivoluzione ungherese, Imre Nagy e la sinistra a cura di Federigo Argentieri (Valerio Levi Editore, Roma 1988). Sebbene gli autori e i testi recensiti rappresentino passati e storie molto diverse, questi, secondo Sinatti, “esprimono con la medesima intensità sia il senso profondo di quella tragedia storica che è stato il socialismo reale, sia la speranza in radicali mutamenti non solo di forme politiche e socio-economiche, ma anche di valori etici e umani” (Sinatti 1989). Per lo studioso, quindi, elemento principale e comune a queste tre testimonianze è la necessità di ricercare e raccontare la “più alta e profonda verità, umana e politica” (ibid.), mostrando il vero volto del sistema repressivo sovietico.
L’attività di giornalista e pubblicista di Sinatti continua ancora oggi con “Il Sole 24 ore”, così come con Rai News 24 e con la Radiotelevisione della Svizzera italiana a Lugano. Suoi articoli e saggi sono comparsi sulle riviste “Affari Esteri”, “Limes”, “Testimonianze e Sapere”. Sinatti è, inoltre, co-fondatore e membro del Consiglio scientifico del Centro studi storici dell’Europa orientale (Csseo) di Levico (Trento).
Giuseppina Larocca
[30 giugno 2021]
Bibliografia (1969-1991)
- Ce n’est qu’un debut continuons le combat. Movimento del ventidue marzo, trad. it. Piero Sinatti, presentazione di Emile Copfermann, Samona e Savelli, Roma 1969.
- Sinatti P. (a cura di), Il dissenso in URSS. Le ragioni politiche e culturali dello schieramento antistalinista in Unione Sovietica, Savelli, Roma 1974a.
- Id., Introduzione in Id. (a cura di), Il dissenso in URSS. Le ragioni politiche e culturali dello schieramento antistalinista in Unione Sovietica, Savelli, Roma 1974b: 7-40.
- Id., Il dissenso in URSS nell’epoca di Breznev: antologia della “Cronaca degli avvenimenti correnti”, Vallecchi, Firenze 1978.
- Id., Vita e cultura della Russia in battaglia contro l’URSS, “La Domenica del Sole 24 ore”, 3.11.1985: 12.
- Id., Dimenticare San Pietroburgo, “Domenica del Sole 24 ore”, 1.11.1987: 22.
- Id., Fu amato da Pasternak lo storico del gulag, “Domenica del Sole 24 ore”, 7.08.1988: 15.
- Id., Tre dissidenti un’arma sola, “Domenica del Sole 24 ore”, 4.06.1989: 18.
- Id., Lo strano racconto di Gorby sul golpe, “Domenica del Sole 24 ore”, 10.11.1991: 22.
- Id., Divino Socialismo, oppio dei letterati, “Domenica del Sole 24 ore”, 7.04.1991: 20.
- Id., Quei complici di Stalin fra testimoni e vittime, “Domenica del Sole 24 ore”, 14.07.1991: 18.
- Šalamov V., Kolyma: trenta racconti dai lager staliniani, introduzione a cura di P. Sinatti, Savelli, Roma 1976.
Versione aggiornata di: Larocca G., Piero Sinatti, in C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 408-411.
Cita come:
Giuseppina Larocca, Piero Sinatti, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
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