Copertina n. 24, 1962. Fonte: Samizdat Collections, University of Toronto.

Titolo della rivista:
“Iskusstvo kommuny” [L’arte della comune]

Date: 15 settembre 1962-16 marzo 1963

Luogo di edizione: Mosca

Redattori: Vitalij Gribkov, Jurij Frejdin, Vladimir Petrov, Lev Melamid

Numeri totali: 14

Descrizione:
Promosso da un gruppo di studenti moscoviti (Vitalij Gribkov, Vladimir Petrov – più tardi entrambi redattori di “Metki” – e Lev Melamid), il periodico uscì con cadenza pressoché quindicinale e pubblicò principalmente saggi di carattere teorico-letterario appartenenti, pur se spesso non firmati, a Petrov e Jurij Frejdin (anch’egli penna di “Metki”) .
Attraverso il recupero del titolo “Iskusstvo kommuny” il periodico intendeva proseguire l’attività dell’omonima rivista diretta da Osip Brik, Nikolaj Punin e Natan Al’tman, pubblicata dalla sezione per le arti figurative del Narkompros a Pietrogrado tra il 1918 e il 1919 e uscita in 19 numeri (il logo riportato in copertina era, infatti, un rimando all’edizione di fine anni ’10). Per tale ragione il primo fascicolo iniziò la sua numerazione dal n. 20 (datato 15 settembre 1962).
Scopo della rivista era tornare a riflettere sul significato di una ‘nuova arte’, elaborare nuovi strumenti e metodologie di studio della poesia e della prosa soprattutto contemporanea, tenendo in considerazione esperienze artistiche sovietiche, ma anche occidentali, specialmente la cultura beat, entrata a far parte della società culturale russa (nell’articolo Pust’! (Russkie bitniki) del numero 30, febbraio 1963 si parla, infatti, di “beatnik russi”; cf. Parisi 2013: 179).
Nei contributi anonimi Poėzija segodnjašnego dnja (La poesia di oggi, primo numero del 15 settembre 1962) e Neobchodimosti teorii (Bisogno di teoria, terzo e quarto numero del 13 e del 27 ottobre 1962) l’autore – verosimilmente Petrov o Frejdin – dedicava un’attenzione privilegiata alla necessità di studio dell’arte in generale da un punto di vista teorico (in polemica con un articolo di V. Mejlach uscito su “Literaturnaja gazeta” nell’ottobre 1962) e al bisogno di analisi della poesia contemporanea con particolare riferimento all’esperienza del giovane scrittore Andrej Voznesenskij. Secondo l’autore, attraverso la poesia di Voznesenskij, era possibile comprendere le caratteristiche formali ed estetiche della nuova generazione di poeti, desiderosa di recuperare la tradizione e rinnovarla (ibid.).
I fascicoli venivano pubblicati senza un indice (solo nell’ultima pagina del numero 27 del 1962 e del numero 33 del 1963) si offrirono gli indici completi dei nn. 20-27 e 28-33) ed erano presentati e discussi il sabato sera, quando avevano luogo gli incontri tra vari ospiti raccolti da Petrov e Frejdin.

Note: La schedatura è stata condotta sulla base della Samizdat Collection dell’Università di Toronto. Le copie originali sono conservate presso il Research Centre for East European Studies dell’Università di Brema.

Giuseppina Larocca
[30 giugno 2021]

Bibliografia

  • Parisi P., Il lettore eccedente. Edizioni periodiche del samizdat sovietico. 1956-1990, Il Mulino, Bologna 2013: 175-181.

Versione aggiornata di: Larocca G., Iskusstvo kommuny (L’arte della comune), in  C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 260-261.

Cita come:
Giuseppina Larocca, Iskusstvo kommuny, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
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