Dettaglio della copertina dell’edizione Einaudi del libro “I racconti di Kolyma” di Varlam Šalamov.

Date: 1933-in attività

Luogo: Torino

Collane di interesse: I coralli, I nuovi coralli, Supercoralli, Gli struzzi

Descrizione:
La casa editrice fondata a Torino nel 1933 da Giulio Einaudi presentò nel proprio catalogo autori russi fin dagli inizi, dando spazio nel corso degli anni a classici e contemporanei, opere in prosa e poesia, oltre a studi critici e di storia della letteratura (cf. Le edizioni Einaudi negli anni 1933-2003: 2013).
Dal 1947 la collana i Coralli, che raccoglieva l’eredità dei Narratori contemporanei, sotto la direzione di Cesare Pavese presentò narrativa italiana e anche straniera, con opere accomunate da leggibilità e successo di pubblico, oltre che dall’impegno letterario (cf. Storie di uomini e libri: 2014). Nei Coralli, Einaudi pubblicò traduzioni dal russo di rappresentanti della letteratura ufficiale del realismo socialista, incluse le nuove opere dalla stagione del “disgelo”, il cui primo testo, Il Disgelo, aprì nel 1955 la serie einaudiana di scrittori sovietici contemporanei, che in seguito si avvalse della collaborazione del giovane slavista Vittorio Strada. Del romanzo di Il’ja Ėrenburg apparso a Mosca nel 1954 seguirono per Einaudi diverse ristampe (una nel 1957, una nel ’62 e ben tre nel ’69).
Sempre nel 1955 nei Coralli uscì, tradotto da Vittorio Strada, il romanzo di Viktor Nekrasov Nella città natale, apparso a Mosca nello stesso anno. Seguirà nel 1961 il romanzo Kira Georgievna, in cui Nekrasov, affrontando il tema del ritorno di un reduce dai lager staliniani, si confermerà voce indipendente nel panorama sovietico di quegli anni (Mosca 1962; trad. it. C. Masetti, Torino 1961). L’edizione italiana di Einaudi fu preceduta di poche settimane da quella di Feltrinelli, con il titolo Nella sua città (trad. it P. Zveteremich, Milano 1955). La pubblicazione di opere sovietiche in contemporanea in più edizioni italiane era conseguenza della mancata adesione dell’Unione sovietica alla Convezione universale del diritto d’autore; questo influenzò scelte e decisioni editoriali riguardanti la traduzione degli autori sovietici negli anni a seguire.
Accanto alla prosa non mancarono le pubblicazioni di poesia: dalla metà degli anni Cinquanta un altro insigne slavista, Angelo M. Ripellino, affiancò Vittorio Strada nella scelta e cura di opere russe e sovietiche, e presentò le Poesie di Boris L. Pasternak (1957): la raccolta precedette il romanzo Il dottor Živago (trad. di P. Zveteremich, Feltrinelli 1957), ma non riuscì a destare degna attenzione di pubblico e critici. Pasternak venne quindi riproposto nel catalogo Einaudi con alcune prose: L’infanzia di Ženya Ljuvers e altri racconti (pref. A. M. Ripellino, trad. di C. Coïsson, 1960) e un primo nucleo dell’epistolario Lettere agli amici georgiani, edizione in lingua russa (Torino 1966) ed in lingua italiana (trad. di C. Coïsson, 1967).
Nel corso degli anni Sessanta, con lo sviluppo del fenomeno del dissenso, Einaudi pubblicò anche opere non allineate alla letteratura ufficiale, ma comunque apparse in URSS, a parte, come vedremo, i casi emblematici di opere inedite in URSS, quali Rakovyj korpus di A. Solženicyn e Requiem di Anna Achmatova.
Vasilij Aksënov, figlio di Evgenija Ginzburg, subì violenti attacchi in patria per l’audacia dei temi trattati nel romanzo breve Il biglietto stellato (trad. it. C. Masetti, 1961), il cui linguaggio si discostava in maniera decisa da quello letterario rigido e impersonale del realismo socialista: la sua lingua colloquiale andava in un’altra direzione, pur non essendo per questo un sovversivo. Einaudi pubblicò poi il romanzo d’esordio di Georgij Vladimov, La grande vena (traduzione di C. Coïsson, 1962, Coralli), riguardante la vita dei minatori; l’opera più nota di questo autore e diffusa attraverso il Samizdat, Il fedele Ruslan. Storia di un cane nel lager, nella quale i campi di concentramento staliniani vengono descritti dal punto di vista di un cane, uscirà invece per Mondadori nel 1976.
Un famoso caso editoriale riguardò il romanzo d’esordio di un autore all’epoca sconosciuto, Aleksandr I. Solženicyn: il primo testo pubblicato ufficialmente in Unione Sovietica in cui si offriva una descrizione dei lager. L’uscita su “Novyj mir” nel 1962 aveva acceso l’attenzione dell’editoria mondiale e provocato una corsa alla pubblicazione in Italia. La proposta dell’opera arrivò in Einaudi grazie alla mediazione di Raffaello Uboldi, il testo in traduzione italiana uscì nel 1963, in contemporanea con l’editore Garzanti (Una giornata di Ivan Denisovič, trad. it. R. Uboldi, Einaudi 1963; trad. G. Kraiski, Garzanti, Milano 1963); seguirono riedizioni già nel primo anno di pubblicazione (Una giornata di Ivan Denisovič. La casa di Matrjona. Alla stazione, trad. it. R. Uboldi, C. Coïsson, V. Strada, Einaudi 1963), a testimonianza del grande successo riscontrato.
Le opere successive di Solženicyn furono ambite dagli editori italiani; Einaudi alcuni anni più tardi pubblicò un altro capolavoro dell’autore, in parte autobiografico, Rakovyj korpus (Reparto C), sia in russo sia in italiano: il romanzo, cruda testimonianza della vita di un reparto oncologico di un ospedale sovietico, era giunto in Italia nonostante il sequestro dell’archivio di Solženicyn da parte del KGB. Sebbene l’autore non avesse autorizzato nessuna edizione, Il Saggiatore pubblicò nel febbraio 1968 la prima parte dell’opera in russo (Rakovyj korpus, 1968), ottenendone i diritti mondiali; seguì nel mese di aprile la traduzione italiana dal titolo Divisione cancro (trad. it. M. Olsufieva, Il Saggiatore, 1968). Nell’edizione de Il Saggiatore si scelse di mantenere l’autore anonimo, come anonimo era il manoscritto acquistato, secondo la sua stessa testimonianza, da Alberto Mondadori, (cf. Mondadori 1996: 941). La scelta editoriale non fu condivisa da Giulio Einaudi, che presentò il romanzo con il nome dell’autore (A. Solženicyn, Rakovyj korpus, 1968; Reparto C, trad. it. G. Dacosta, 1969) nella collana Nuova Universale Einaudi (cf. Garetto – Mazzucchelli 2019), seguita nel 1970 dalle opere teatrali Il cervo e la bella del campo. Una candela al vento, nella collana I Coralli.
Quanto alla poesia, nel 1961 per la collana Universale Einaudi (nuova serie) Ripellino curò Nuovi poeti sovietici. Antologia della poesia sovietica contemporanea, una raccolta che permise al pubblico italiano di conoscere poeti contemporanei, tra i quali, alcune voci non del tutto allineate alla cultura sovietica ufficiale, come Bella Achmadulina, Evgenij Evtušenko, Andrej Voznesenskij, Nikolaj Zabolockij.
Nel 1966 Einaudi propose una scelta di versi di Anna Achmantova, tra cui Requiem, inedito in URSS, nella raccolta Poema senza eroe e altre poesie, curata e tradotta da C. Riccio per la collana Collezione di poesia.
Intanto, nel corso degli anni Sessanta, nel catalogo Einaudi continuarono le pubblicazioni di autori sovietici, come il premio Stalin Veniamin Kaverin (1966), o di politici sovietici come lo stesso Nikita Chruscëv (1964), presentato nella collana Libri bianchi, nata nel 1956 per ospitare il dibattito politico e ideologico dell’epoca.
Nel corso degli anni Settanta Einaudi pubblicò Jurij Trifonov, esponente della letteratura ufficiale d’opposizione degli anni Settanta, autore di una prosa sommessa che rivelava il destino degli intellettuali durante il regime staliniano. Trifonov fu proposto al pubblico italiano per la prima volta nel 1977, anno in cui uscì la raccolta di prose Lo scambio. Conclusioni provvisorie. Lungo addio (trad. it. C. Coïsson, L. Negarville) mentre Editori Riuniti pubblicava La casa sul lungofiume, romanzo che, pur indirettamente, costituiva una critica del regime e alludeva alla tragedia dei lager.
Nello stesso 1977 apparve la silloge Dissenso e socialismo, una voce marxista del samizdat sovietico, che presentava saggi di intellettuali appartenenti alla corrente socialista e marxista del dissenso, a partire dallo storico Roj Medvedev, rivelando la complessità di questo fenomeno all’interno della realtà sovietica in occasione dei vent’anni dallo storico Congresso del PCUS (edizione a cura di V. Strada, trad. it. C. Strada Janovic, M. Boffito, F. Caselli, 1977; saggio introduttivo di V. Strada).
Scrittore dissidente, Jurij Dombrovskij, più volte arrestato e vittima di forti persecuzioni, morì pochi mesi dopo la pubblicazione attraverso i canali del tamizdat della Facoltà di cose inutili, edita a Parigi nel 1978 e in traduzione italiana per Einaudi l’anno successivo; tema del romanzo l’inutilità dei valori nell’epoca staliniana, sulla base dell’esperienza autobiografica di arresto e detenzione dell’autore nel Gulag della Kolyma (trad. it. S. Leone, 1979). Nel 1979 a cura di Vittorio Strada uscì anche il romanzo utopico Viaggio di mio fratello Aleksej nel paese dell’utopia contadina di Aleksandr Čajanov. Di un altro autore dissidente, esposto a vessazioni, arresti e in seguito espulso dall’URSS, Andrej Amal’rik, Einaudi pubblicò l’opera storica Rasputin. Il «Monaco nero» e la corte dell’ultimo zar (trad. it. V. Drisdo, 1984).
La storia della letteratura e la critica letteraria trovarono spazio nel catalogo einaudiano grazie alla raccolta di saggi I formalisti russi (1968), a monografie di autori quali Bachtin, Berdjaev, Lichacev, Lotman, Propp, Šklovskij, Tynianov, e ai volumi sul Novecento della Storia della Letteratura russa, diretta da E. Etkind, G. Nivat, I. Serman e V. Strada e pubblicata nella serie di letteratura, filologia e linguistica della collana Manuali tra il 1989 e il 1991.

Sara Mazzucchelli
[30 giugno 2021]

Bibliografia

  • Baselica G., Michail Bulgakov nell’Italia della contestazione, “Tradurre”, 21 (2021), https://rivistatradurre.it/michail-bulgakov-nellitalia-della-contestazione/, online (ultimo accesso: 30/06/2021).
  • Bonola A., Calusio M., Note per uno studio comparato delle traduzioni poetiche, “Europa Orientalis”, Salerno 2021: 441-463.
  • Ferretti G., Storia dell’editoria italiana. 1945-2003, Einaudi, Torino 2004.
  • Ferretti G., Iannuzzi G., Storie di uomini e libri, Minimum fax, Roma 2014: 107-114.
  • Garetto E., Mazzucchelli S., Le prime edizioni italiane di Solženicyn nei documenti degli archivi editoriali, in M. Calusio, V. Noseda (a cura di), Aspetti della fortuna di Aleksandr Solženicyn in Occidente, fascicolo speciale de “L’Analisi Linguistica e Letteraria”, 3 (2019): 191-232.
  • Le edizioni Einaudi negli anni 1933-2003, Einaudi, Torino 2013.
  • Mondadori A., Lettere di una vita: 1922-1975, Mondadori, Milano 1996: 940-941.

Versione aggiornata di: Mazzucchelli S., Giulio Einaudi Editore, in C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 373-376.

Cita come:
Sara Mazzucchelli, Giulio Einaudi Editore, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
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