Date: metà anni Cinquanta–1965
Luogo: Mosca
Componenti: Evgenij Kropivnickij, Genrich Sapgir, Igor’ Cholin, Jan Satunovskij, Vsevolod Nekrasov, Valentina Kropivnickaja, Oskar Rabin, Lidija Masterkova, Anatolij Zverev e altri
Iniziative editoriali: pubblicazioni di singoli componenti in Sintaksis, 1, 1959 (Sapgir, Cholin e Nekrasov, quest’ultimo all’epoca non ancora nel gruppo)
Descrizione:
Il circolo di Lianozovo deve il proprio nome all’omonima area, collocata alle porte di Mosca (oggi inglobata nella capitale), che ospitava la baracca di Oskar Rabin e Valentina Kropivnickaja. Qui, a partire dalla seconda metà degli anni Cinquanta, presero a incontrarsi i membri del gruppo. La formazione del circolo affonda però le proprie radici nel decennio precedente, quando Genrich Sapgir fa la conoscenza di Evgenij Kropivnickij, da lì in poi non solo maestro artistico (fu pittore, poeta e musicista), ma autentico modello di molti lianozovcy per lo stile di vita ascetico e per l’attenzione offerta al lato spirituale dell’esistenza (cf. Vesnina: web). Nel 1963 sarà estromesso dall’Unione dei Pittori con l’accusa di formalismo. L’esperienza di Lianozovo, che prende le mosse dall’avventura futurista (Burljuk, Kručenych) e dall’espressionismo tedesco (Benn, Heym, Brecht) per giungere alle soglie del concettualismo in poesia e della soc-art in pittura (cf. ibid.; Maurizio 2005: 74), riconsegna alla parola poetica la concretezza perduta nelle idealistiche raffigurazioni della realtà erette dal realismo socialista, attribuendo un notevole peso alla componente ritmica, centrale nelle esperienze poetiche non conformiste degli anni a venire (cf. Maurizio 2005: 89). Il recupero dell’univocità della parola e l’obiettivo di questi autentici concretisti, capaci di raggiungere risultati simili a quanto avvenuto in Germania negli stessi anni, pur in assenza di legami diretti (cf. Caramitti 2010: 56-57).
Questi poeti ricorrono a una lingua asciutta, dimostrandosi alla ricerca della naturalezza dell’espressione e in fuga dal patetismo, senza tralasciare una certa ironia nei confronti dell’opera e dell’autore stesso. Analogamente a quanto accaduto con altri gruppi appartenenti alla ‘Seconda cultura’, come la Scuola dei filologi, la creazione letteraria non viene vista come possibile mezzo di sostentamento: i vari Sapgir, Cholin e Satunovskij svolgono tutti altri impieghi, non disdegnando la composizione di letteratura per l’infanzia. A eccezione dello stesso Satunovskij, i poeti di Lianozovo si dimostrano non particolarmente interessati alle questioni sociali. Ciò, tuttavia, non basterà a metterli al riparo da ripercussioni di vario tipo: a Sapgir, dieci anni dopo tra gli autori dell’almanacco MetrOpol’ (1979), nel 1968 non viene rilasciata la tessera dell’Unione degli Scrittori (sezione letteratura per l’infanzia) per aver ingenuamente tentato di cooptare degli SMOGisti per un ‘lavoro con i giovani’ che gli era stato commissionato; il pittore Oskar Rabin, tra gli organizzatori nel 1974 della celeberrima Bul’dozernaja vystavka (Mostra dei bulldozer), sarà costretto a emigrare tre anni dopo. I lianozovcy rappresentano uno dei tanti esempi, nella cultura sovietica non ufficiale, di compagnia di amici che con il tempo giunge a una feconda collaborazione artistica. I legami e il confronto tra la componente pittorica e poetica del gruppo (composta da Sapgir, Cholin, Nekrasov e Satunovskij) si rivelano fruttuosi, benché non si possa parlare di un programma o di un progetto specifici (cf. Komaromi 2007: 330), soprattutto per quanto riguarda gli artisti, tra loro profondamente diversi per poetica e visione dell’arte (cf. Vesnina: web). L’abitazione Rabin-Kropivnickaja si trasforma nelle domeniche in un luogo di incontro aperto a colleghi, amici e conoscenti, i quali si scambiano opinioni, recitano versi e assistono a mostre di pittura, allestite con cadenza regolare (cf. ibid.).
Federico Iocca
[30 giugno 2021]
Bibliografia
- Caramitti M., Letteratura russa contemporanea: La scrittura come resistenza, Laterza, Bari 2010.
- Komaromi A., Lianozovo School, in T. Smorodinskaya, T. Evans-Romaine, H. Goscilo (a cura di), Encyclopedia of contemporary Russian culture, Routledge, Londra 2007: 330.
- Maurizio M., I primi due cicli di G. Sapgir nel contesto del concretismo russo: la ricerca della parola pura tra assenza e assurdo, “eSamizdat”, III (2005): 71-89.
- Vesnina B., Lianozovskaja škola, http://www.ruthenia.ru/moskva/encycl/l/lian_sch.htm, online (ultimo accesso: 30/06/2021).
Versione aggiornata di: Iocca F., Circolo di Lianozovo, in C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 122-123.
Cita come:
Federico Iocca, Circolo di Lianozovo, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2 © 2021 Author(s)
Content license: CC BY 4.0