Piazza Majakovskij.

Date: 1958–1961 circa

Luogo: Mosca

Partecipanti: Jurij Galanskov, Vladimir Bukovskij, Vladimir Osipov, Anatolij Ščukin, Aleksandr Ginzburg, Bulat Okudžava, Michail Kaplan, Apollon Šucht, Vladimir Višnjakov, Ėduard Kuznecov, Sergej Čudakov, Alisa Gadasina, Alena Basilova e altri

Descrizione:
Atteso per lungo tempo, il monumento dedicato a Vladimir Majakovskij, opera dello scultore Aleksandr Kibal’nikov, fu inaugurato il 28 luglio 1958 sull’omonima piazza, detta informalmente Majakovka e oggi tornata al toponimo originario di Triumfal’naja. Per l’occasione, sotto la statua del poeta, venne organizzata una lettura pubblica alla quale presero parte alcune tra le personalità poetiche più celebri dell’epoca. L’evento fu così partecipato che al termine della cerimonia alcuni degli astanti diedero vita a una sessione di letture supplementari (cf. Bukovskij 1997: web). Se in quella circostanza le autorità evitarono di giudicare l’iniziativa in modo severo, nelle settimane e nei mesi successivi la situazione sfuggì di mano, al punto da trasformare un evento in origine concepito e organizzato dall’alto in un rito spontaneo collettivo capace di coinvolgere figure politicamente e artisticamente molto diverse: poeti, scrittori, artisti (improvvisati e non), amanti della libertà di espressione e semplici passanti si ritrovarono gli uni accanto agli altri a declamare versi, scritti di proprio pugno o composti dai poeti dimenticati del passato (molto richieste erano le opere avanguardiste e moderniste del primo Novecento). Si era nella fase più promettente del disgelo, una stagione foriera di illusioni presto disattese ma all’epoca sincere e condivise pressoché da tutti. Il personaggio più rappresentativo di quello spazio comunitario, detto anche Majak (Il Faro), si dimostrò un giovane dalle doti poetiche forse non eccelse che viene però tuttora ricordato per il carisma e il magnetismo con cui era in grado di infiammare gli animi della folla: Jurij Galanskov, autore del poema Čelovečeskij manifest (Manifesto umano), considerato quasi uno scritto programmatico della Majakovka (cf. Galanskov 1997: web). Ancora a decenni di distanza, alcuni tra coloro che avevano assistito alla lettura di quei versi non sarebbero stati in grado di giudicarne il valore letterario, tale era la carica emotiva che quei versi sapevano suscitare (cf. Bukovskij 1997). Redattore degli almanacchi samizdat Feniks (1961) e Feniks 66 (1966), riconosciuto non solo come l’animatore del ‘Faro’ ma anche come uno dei primi attivisti per i diritti umani in URSS, Galanskov sarebbe morto all’età di trentatré anni in un campo di lavoro, dove fu spedito per via della sua coraggiosa e incessante attività politico-letteraria. Altro illustre partecipante delle serate di piazza Majakovskij è Aleksandr Ginzburg, di lì a poco arrestato per aver dato alle stampe tre numeri dell’almanacco Sintaksis. Come avvenne a Galanskov e a Ginzburg, figure diverse ma il cui ruolo fu ugualmente importante, numerosi altri habitué della Majakovka sarebbero finiti tra le file della dissidenza: tra questi, Vladimir Bukovskij, Ėduard Kuznecov e Vladimir Osipov. Redattore più avanti delle riviste “Bumerang” e “Veče”, Osipov fu persino arrestato con l’accusa di tramare un attentato alla vita di Chruščëv (cf. Parisi 2017: 197). Non è chiaro se il piano eversivo fosse stato realmente concepito da alcuni majakovcy o se si sia trattato di una provocazione messa in atto per porre fine alle riunioni. Gli incontri organizzati intorno al basamento della statua di Majakovskij, poeta celebrato dal regime per il ruolo di vate della Rivoluzione e venerato dai giovani non conformisti per i trascorsi futuristi e l’indole ribelle, proseguirono in maniera regolare per qualche anno, turbando non poco le autorità. Impossibilitate a far uso della violenza in tempi di ostentata tolleranza, queste tentarono più volte e in vario modo di richiamare all’ordine gli interessati (cf. Bukovskij 1997: web). L’occasione per porre fine alle riunioni si presentò nel giorno delle solenni celebrazioni per il volo nello spazio di Gagarin, il 14 aprile 1961, fatalmente anche anniversario della morte di Majakovskij. I giovani del ‘Faro’ scelsero di riunirsi nonostante il divieto ufficiale. La scintilla, ricercata probabilmente dalle forze dell’ordine, divampò in una rissa che coinvolse decine di persone, tra le quali i tanti ubriachi di ritorno dalla cerimonia ufficiale e gli stessi agenti, che riuscirono ad arrestare Osipov e Ščukin. Gli incontri della Majakovka, di fatto, ebbero fine quella sera, anche se le letture si sarebbero protratte ancora per qualche mese. I giovani che avevano dato luogo a quell’esperienza così latamente politica, benché assai difforme dalle tradizionali e coeve forme di protesta occidentali (cf. Piretto 2001), si riversarono negli appartamenti privati, dando il via a una nuova forma di dissenso, più intima e ormai scevra di qualsiasi illusione o velleità di cambiamento. Al termine di un’avventura molto significativa anche per la quantità di persone interessate, quella stessa piazza sarebbe diventata negli anni seguenti teatro di altre forme di opposizione: quella artistico-letteraria di SMOG, messa in atto il 14 aprile 1965, e quella più precipuamente politica delle studentesse Ol’ga Ioffe e Irina Kaplun, le quali, in corrispondenza con i funerali di Jan Palach a Praga, mostrarono messaggi a sostegno della Cecoslovacchia. Le due giovani furono arrestate e poco dopo rilasciate (cf. Parisi 2017: 198).

Federico Iocca
[30 giugno 2021]

Bibliografia

  • Bukovskij V., Gajd-park po-sovetski, in L. Polikovskaja, “My predčustvie, predteča…”. Ploščad’ Majakovskogo. 1958-1965, Zven’ja, Mosca 1997, http://old.memo.ru/history/diss/books/mayak/index.htm, online (ultimo accesso: giugno 2021).
  • Galanksov Ju., Čelovečeskij manifest, in L. Polikovskaja, “My predčustvie, predteča…”. Ploščad’ Majakovskogo. 1958-1965, Zven’ja, Mosca 1997, http://old.memo.ru/history/diss/books/mayak/index.htm, online (ultimo accesso: giugno 2021).
  • Parisi V., Guida alla Mosca ribelle, Voland, Roma 2017.
  • Piretto G. P., Il radioso avvenire: mitologie culturali sovietiche, Einaudi, Torino 2001.

Versione aggiornata di: Iocca F., Piazza Majakovskij, in C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 259-261.

Cita come:
Federico Iocca, Piazza Majakovskij, in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
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