Titolo:
Poėma bez geroja [Poema senza eroe]

Il secondo numero dell’almanacco “Vozdušnye puti”, edito a New York (1961).


“Poema senza eroe”. Copertina dell’edizione Einaudi (1966).

Autore: Anna Andreevna Achmatova (1889-1966)

Anni di redazione: 26 dicembre 1940-1965

Anno di prima pubblicazione: 1960-1961

Casa editrice: R.N. Grynberg / Vozdušnye puti

Luogo di edizione: New York

Descrizione:
Poėma bez geroja (Poema senza eroe) costituisce uno dei vertici della poesia achmatoviana. L’opera è suddivisa in tre parti, in cui si alternano la Pietroburgo prerivoluzionaria e la Leningrado sovietica e in cui intersecano il passato, con l’anno 1913 che precede il primo conflitto mondiale, e il presente, il 1940, che anticipa l’inizio della Grande guerra patria. L’autrice lavorò al testo sin dal 26 dicembre 1940, epoca in cui aveva terminato di comporre il primo nucleo del ciclo Requiem. Sin dal 1942 la struttura ‘a trittico’ del poema era ormai definita, fu perfezionata nel primo anno di guerra e durante l’evacuazione a Taškent. Successivi interventi con aggiustamenti, anche in chiave teatrale, si sarebbero tuttavia protratti almeno sino al 1965, nonostante l’autrice stessa fissi convenzionalmente il 1962, quale data ultima di stesura (cf. Riccio 1996: 9). I rifacimenti, le dilatazioni, i perfezionamenti del testo, con le didascalie in prosa, le note, le dediche e le epigrafi rafforzano la percezione di una complessità frammentaria, cui fanno eco gli scarti stilistici, le allusioni, le ipotetiche omissioni che rendono la lettura prodiga di interpretazioni (cf. Timenčik 1989: 5-9). Sui concetti di ‘opera aperta’, ‘polivalente’, ‘in itinere’ si sono nel tempo confrontati i massimi esperti (cf. Civ’jan 1989: 123-29). Nonostante gli studi condotti nel corso di mezzo secolo, non tutti concordano sulla possibilità di individuare una versione definitiva e canonica del testo (cf. Krajneva 2009; Riccio 1996: 14-15). La pubblicazione di Poema senza eroe fu complicata e rimandata più volte per effetto della censura sovietica e dell’autocensura che Achmatova s’impose per lungo tempo. Come nel caso del ciclo Requiem, il poema circolava solo in cerchie piuttosto ristrette; Lidija Čukovskaja nelle sue memorie parla di una versione ‘definitiva’ donatale dall’autrice già nel 1953. Negli anni 1945-1959 alcuni brani del poema furono pubblicati su rivista e in diverse antologie sovietiche di poesia. Alcune versioni provvisorie manoscritte e dattiloscritte del testo integrale circolarono clandestinamente sin dai primi anni Settanta (cf. Najman 2008: 186-87).  Due di queste trovarono la via della pubblicazione sui primi due numeri dell’almanacco Vozdušnye puti, edito a New York, rispettivamente del 1960 (5-42) e del 1961 (111-152), in cui va menzionata una lunga postfazione al poema di Boris Filippov (cf. Achmatova 1961: 167-179).
Con il conferimento del Premio Etna-Taormina nel dicembre 1964 e della laurea ad honorem a Oxford, nel maggio del 1965, l’interesse mediatico nei confronti di Anna Achmatova crebbe in modo esponenziale e coincise con diverse edizioni e traduzioni di Poema senza eroe. In URSS, nella raccolta Beg vremeni (La corsa del tempo) edita da Sovetskij pisatel’ nel 1965, uscì una versione tronca del poema, solo con la prima parte Il novecentotredici e parte del secondo capitolo. Nel febbraio 1966 in Italia, per Einaudi uscì la versione di Carlo Riccio, con gli ultimi aggiornamenti dettati e approvati da Anna Achmatova negli incontri con il traduttore, avvenuti tra aprile e ottobre 1965; questa ultima revisione permetterebbe di considerare la versione dell’opera pubblicata da Einaudi pressoché definitiva (сf. Achmatova 1966: 21). Ciò nonostante, nel tempo si è dato maggior credito alla versione revisionata da Achmatova insieme alla traduttrice inglese Amanda Haight, con dei cambiamenti apportati solo fino all’agosto 1965; la susseguente versione inglese del poema apparve nel 1967, sul n. 45 di “The Slavonic and East European Review” (474-496). Una diversa edizione del poema apparve in volume nel 1968, stampata a Monaco di Baviera, ma edita a Washington da Inter-language Literary Associates. Questa versione del poema pubblicata da Struve e Filippov risultò un ibrido tra le redazioni di Haight e di Riccio. Achmatova aveva definito una bruttura già il primo volume di quella raccolta di opere, uscito nel 1965, soprattutto per come Gleb Struve e Boris Fillipov avevano malamente distribuito i testi. Le incertezze di carattere filologico e di individuazione del testo canonico sarebbero state in parte neutralizzate con la pubblicazione in Unione Sovietica del poema quasi completo (pochi erano i versi rimasti censurati), dapprima nel 1974, in Izbrannoe (Opere scelte), e successivamente con la redazione del poema curata da V.M. Žirmunskij, nella raccolta delle opere di Achmatova Stichotvorenija i poėmy (Versi e poemi), uscita del 1976 per la prestigiosa serie Biblioteka poėta.

Marco Sabbatini
[30 giugno 2021]

Bibliografia

  • Achmatova A., Poėma bez geroja (1965), trad. it. Poema senza eroe e altre poesie, a cura di C. Riccio, Einaudi, Torino 1966.
  • Achmatova A., Poėma bez geroja, in Vozdušnye puti, New York, 2 (1961): 111-152, https://vtoraya-literatura.com/pdf/vozdushnye_puti_2_1961_text.pdf, online (ultimo accesso: 30/06/2021).
  • Civ’jan T., Poėma bez geroja: Eščë raz o mnogovariantnosti, in S. Dedjulin, G. Superfin (a cura di), Achmatovskij sbornik, 1, Institut Slavjanovedenija, Paris 1989: 123-129.
  • Krajneva N. (a cura di), “Ja ne takoj tebja kogda-to znala…”: Anna Achmatova. Poėma bez geroja. Proza o Poėme. Nabroski baletnogo libretto. Materialy k tvorčeskoj istorii, Izd. Dom “Mir’’, Sankt-Peterburg 2009.
  • Najman A., Rasskazy o Anne Achmatovoj, Zebra-E, Moskva 2008.
  • Riccio C., Materiali per una edizione critica di Poėma bez geroja di Anna Achmatova, Giardini, Macerata-Pisa 1996.
  • Timenčik R., Zametki o “Poėme bez geroja”, in A. Achmatova, Poėma bez geroja, a cura di R. Timenčik, V. Morderer, Izd.vo MPI, Moskva 1989: 3-25.

Versione aggiornata di: Sabbatini M., Poėma bez geroja (Il poema senza eroe), in C. Pieralli, T. Spignoli, F. Iocca, G. Larocca, G. Lo Monaco (a cura di), Alle due sponde della cortina di ferro. Le culture del dissenso e la definizione dell’identità europea nel secondo Novecento tra Italia, Francia e URSS (1956-1991), goWare, Firenze 2019: 325-327.

Cita come:
Marco Sabbatini, Poema senza eroe (A. Achmatova), in Voci libere in URSS. Letteratura, pensiero, arti indipendenti in Unione Sovietica e gli echi in Occidente (1953-1991), a cura di C. Pieralli, M. Sabbatini, Firenze University Press, Firenze 2021-, <vocilibereurss.fupress.net>.
eISBN 978-88-5518-463-2
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